di Fiorenzo Pandini,
STUDIO AGRON - Dottori Agronomi Associati

 

Difesa del tappeto erboso: lotta alla Poa annua


La Poa annua è un’infestante del prato che, soprattutto a inizio primavera, crea macchie di prato di tessitura fine e colore chiaro che crescono più velocemente del resto del tappeto.

Prediligendo gli ambienti freschi ed umidi, inizia a crescere intensamente quando ancora l’inverno non è terminato, creando dei veri e propri ciuffi di colore verde pisello che vanno a invadere il prato nobile.

Il problema è grave perché non esistono diserbanti selettivi e, non da poco, questa graminacea erbacea ha elevatissime capacità di riprodursi per seme e di propagarsi per talea.

Per eliminarla è necessaria la prontezza a fine inverno già da febbraio non appena inizia a germinare.

 

1. ESTIRPAZIONE


La Poa annua si riconosce facilmente all’inizio della primavera, per il suo colore chiaro e le spighette con semi. Bisogna cercare di eliminarla anche dalle zone lontane dal prato, come nei camminamenti o nelle aiuole. Se è presente in poca quantità si riesce a toglierla a mano, in quanto avendo radici poco profonde offre poca resistenza. L’importante è estirparla prima che sia andata a seme altrimenti il lavoro diventa inutile. Diciamo che già aprile è un mese limite.
In caso contrario, dovendo intervenire su poa già in fioritura, si dovrà intervenire con disseccanti ad azione totale come l’acido perlargonico al massimo dosaggio nelle aree pubbliche e con altri prodotti, che non citiamo volutamente, nelle aree private.
Dopo 15 giorni dal diserbo si potrà estirpare il feltro morto e riseminare usando sementi capaci di  occupare velocemente gli spazi vuoti, come ad esempio i miscugli di loietto non troppo scuri.

 

2. SICCITA’ FORZATA


La Poa annua ha un punto di debolezza che è possibile sfruttare: soffre il caldo e la mancanza d’acqua. In altre parole, basterà smettere di irrigare il prato all’arrivo dei primi caldi di aprile per mandarla in stress e farla seccare. La strategia deve essere molto brusca all’arrivo del caldo.
Bisogna perciò evitare di calare lentamente l’irrigazione ma effettuare un vero e proprio shock di mancanza d’acqua anche per 10 giorni consecutivi. Il prato originale, se nei mesi precedenti è stato ben mantenuto, andrà solo in leggera sofferenza (ingiallimento), mentre la poa morirà… se non capita qualche giorno di pioggia a rovinarvi i piani però!
Attenzione però: una strategia di riduzione graduale non funziona perché la Poa annua se ne accorge ed appena entra in leggero stress inizia a difendersi producendo spighe!

 

3. TAGLIO ALTO


Questa infestante annuale è in grado di fiorire anche ad altezze di 5 mm e perciò anche tagliare il prato basso non serve a niente. Anzi, può creare debolezza al resto del prato che lascerà più spazio alla poa. Mantenere invece il prato alto da 5 a 7 cm è la strategia migliore per fare in modo che il tappeto chiuda bene tutti gli spazi.

 

4. ARIEGGIARE SOLO SE NECESSARIO DAVVERO


Alcune varietà sono in grado di riprodursi anche per talea. Per questo motivo, se c’è presenza di Poa annua, il prato andrebbe arieggiato solo quando il feltro supera i 5 mm di altezza.
Per ridurre ulteriormente il rischio di diffusione con l’arieggiamento è bene aspettare e attendere le prime giornate calde primaverili o scegliere di arieggiare addirittura a fine estate.

 

5. POCO FOSFORO


Se c’è Poa annua nel tappeto erboso, soprattutto nei mesi di fine inverno, andrebbe ridotto al minimo l’uso di fertilizzanti ad alto contenuto di fosforo perché il fosforo favorisce lo sviluppo radicale e l’insediamento delle piante nuove infestanti. In caso di risemine in terreni infestati da poa, si dovrebbe anche evitare la concimazione starter e scegliere sementi a rapida germinazione conciate magari con micorrize.

 

6. IRRIGAZIONE ESTIVA CON LUNGHE PAUSE


Una tecnica agronomica efficace di contrasto prevede dei mini-cicli di siccità forzata capaci di  stressare la poa; in questo caso il gioco consiste nel fare nei primi giorni molto caldi di fine primavera una irrigazione molto abbondante, anche di 30mm, e poi sospendere l’irrigazione per 4 giorni ripetendo il gioco anche 3 volte.

 

7. RISEMINARE IN AUTUNNO


Come per tutte le piante erbacee indesiderate vale la regola che meno spazio si lascia meglio è. Quindi mantenere un prato il più compatto possibile è la migliore strategia per evitare che la poa si diffonda. La risemina autunnale è perciò da preferire decisamente rispetto a quella primaverile.