Comune di Alessandria – Indagini fitostatiche strumentali

Dottore forestale Giacomo Sacchi

INDAGINI FITOSTATICHE STRUMENTALI PER LA VERIFICA DELLA CONSISTENZA LEGNOSA SU ESEMPLARI
STORICO-MONUMENTALI. PLATANO DI NAPOLEONE E LIQUIDAMBAR - CITTA’ DI ALESSANDRIA

Durante il mese di giugno 2019, a seguito di precedenti schianti verificatisi in Piazza Garibaldi ed in via Repubblica, causati
da carie radicali (cosiddetto marciume del piede), l’Ufficio Gestione Servizi Manutentivi Verde Pubblico e Alberate Stradali
del Comune di Alessandria, ha incaricato uno studio professionale privato di svolgere delle indagini fitostatiche strumentali
per la verifica della consistenza legnosa su circa 250 esemplari arborei cittadini ubicati nei giardini di via Repubblica, lungo
la via omonima, lungo lo spalto Borgoglio,  lungo via Savona nonché sugli esemplari storico/monumentali di platano detto
di Napoleone di via Marengo (id censimento 12.051 Platanus spp.) e di liquidambar (id censimento 6.545 Liquidambar
styraciflua) dei giardini Repubblica.


Fig. 1 - Il platano di Napoleone di Via Marengo                  Fig. 2 - Il Liquidambar del giardino di Via della Repubblica

Entrambi gli alberi sono stati sottoposti ad un esame visivo e a successive analisi strumentali (penetrometriche, soniche
e di trazione per il solo liquidambar) meglio descritte a seguito.

           
Fig. 3 - Il platano di Napoleone di Via Marengo       Fig. 4 - Il Liquidambar del giardino di Via della Repubblica

Il platano di Napoleone di Via Marengo - Platanus acerifolia n 12.051
L’albero, posto a lato di un terrapieno la strada provinciale 10, ha portamento naturale ed equilibrato, è impalcato su
3 branche principali di diametro ciascuna di circa 1 metro e ha tono vegetativo buono. Le sue dimensioni sono ragguardevoli,
misura 38 metri in altezza, 7,5 metri di circonferenza del fusto misurata a petto d’uomo e un diametro chioma pari a 28 metri.

Il moncone di una branca recisa in passato,
posta a 10 m di altezza e affacciata sulla strada
ad alto flusso veicolare, mostra una profonda cavità
che è stata l’oggetto principale delle analisi.
La depressione è stata provocata da una carie
fungina insediatesi a seguito di una vecchia
ferita da taglio e, successivamente, è stata
colonizzata da calabroni e da formiche del
genere Crematogaster.

Su questa branca sono state eseguite diverse analisi densitometriche. I referti hanno rilevato una cavità estesa per circa 1m
longitudinalmente, ma con limiti di buona affidabilità e tenuta meccanica. Oltre a ciò, le analisi tomografiche eseguite al castello
di una delle branche principali affacciata sulla strada, hanno rilevato la piena integrità strutturale.

   
Fig. 5 - Il platano di Napoleone                                                                                 Fig. 6 - Il platano di Napoleone 

A conclusione del lavoro, è stato necessario eliminare il nido primario delle formiche posto a terra ed è stato disinfettato quello secondario
presente nella cavità suddetta posta in quota.

Il liquidambar dei giardini Repubblica - Liquidambar styraciflua n 6.545
Anche per questo soggetto arboreo (posto nei giardini della stazione, sul lato di corso Crimea, all’ altezza di via Trotti) le dimensioni risultano
ragguardevoli: 29 metri in altezza, 4,5 metri di circonferenza del fusto misurata a petto d’uomo e un diametro della chioma pari a 16 metri
(è il più grande esemplare di Liquidambar styraciflua della Regione Piemonte). A differenza del platano,  purtroppo, già da una prima
indagine visiva, risultava in precarie condizioni biomeccaniche a causa delle diffuse e rilevanti carie fungine rinvenute sia nella zona basale
del fusto (colletto) come anche nelle branche principali. A conferma dei problemi radicali, l’’albero era caratterizzato da un tono vegetativo
debole. Sono state eseguite sia delle analisi tomografiche al colletto, sia delle indagini densitometriche sulle branche principali, nonché una
prova di trazione per simularne la tenuta alla forza del vento.

Dalla tomografia eseguita al colletto (mostrata nella figura sopra), il legno è sano per solo il 20%.

La presenza di ulteriori zone cariate nel fusto principale in prossimità di vecchi tagli a capitozzo, confermate con
diverse analisi densitometriche, non fa altro che peggiorare il quadro meccanico dell’albero che è stato perciò
considerato rischioso e pericoloso anche per la posizione in zona ad alta frequentazione.

Dalla prova di trazione è risultato che per raggiungere il valore di sicurezza al ribaltamento pari al 150% era necessario effettuare una potatura della chioma di circa 3 m.

         
 Fig. 7                                                                                              Fig. 10

         
Fig. 8                                                                                              Fig. 9

Fig.  7 - Indicazione dell' entità di riduzione della chioma per garantire la sicurezza del liquidambar al ribaltamento;
Fig.  8 - Il posizionamento dei sensori per la tomografia al colletto;
Fig.  9 - La branca cariata in quota;
Fig. 10 - I vari punti in cui sono stati eseguiti i rilievi densitometrici.

A conclusione delle indagini è risultato necessario intervenire nel seguente modo:
1) inoculo di un mix per l’attivazione dei processi simbiotici ed associativi eseguito con micorrize, bacillus, trichoderma;
2) posa di 3-4 mc di corteccia di conifera al piede dell'albero nel raggio di 3-4 m con interdizione all'accesso nell'area
pacciamata onde evitare il continuo compattamento radicale.
3) potatura invernale di accorciamento (ritorno) senza diradamento con rientro del 30% della massa vegetante.

   
Fig. 11 - La zona del colletto a fine lavori                                    Fig. 12 - Dopo la potatura invernale

Nel complesso si è trattato di un intervento dalla duplice valenza: da un lato volto a garantire la sicurezza pubblica,
dall’ altro volto alla cura e alla conservazione di un importante patrimonio pubblico storico di Alessandria.