Cercis Siliquastrum
CERCIS SILIQUASTRUM
SPECIE: Cercis siliquastrum L.
NOME COMUNE: Albero di Giuda (Albero della Giudea)
FAMIGLIA: Fabaceae
AREA D’ORIGINE: Europa meridionale, Asia occidentale
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Apparato radicale: ampio, ramificato, distribuito sia in superficie che in profondità.
Fusto e ramificazioni: fusto per lo più irregolare e contorto; corteccia bruno-rossastra scura, da giovane liscia, poi con fini screpolature; rami irregolari grigi-rossastri (specialmente i più giovani).
Apparato fogliare: caduco. Foglie semplici, alterne, cuoriformi-orbicolari o reniformi (5-10 cm di diametro), glabre ed intere, glauche di sotto, verdi più scure superiormente, con picciolo di 2-6 cm; nervature palmate che non raggiungono il bordo fogliare.
Fiore: ermafrodita. Antesi, in marzo-aprile, appena prima della fogliazione. Fiori peduncolati, raccolti in fascetti densi inseriti direttamente sul fusto e sui rami vecchi (caulifloria); calice a coppa asimmetrica, a 5 denti corti ed ottusi; corolla zigomorfa (10-20 mm) a struttura papilionacea, color rosa- porporino o violacea, con vessillo più piccolo delle ali; 10 stami liberi.
Frutto: legumi glabri, lineari, compressi, bruno-rossastri, lunghi fino a 10 cm, contenenti 10-14 semi ovali, duri, bruno-nerastri.
Parti tossiche della pianta: assenti.
Dimensioni pianta: in ambiente ottimale può raggiungere i 12 m. Più facilmente osservabile ad altezza compresa tra 3-8 m.
Forma della chioma: da globosa ad obrelliforme.
Velocità di crescita: lenta.
CARATTERISTICHE AGRONOMICO-AMBIENTALI
Esigenze pedologiche: predilige suoli calcarei e rocciosi. Possiede ampia adattabilità.
pH ottimale: 6,0 – 7,5
Esposizione: soleggiata
Resistenza alla siccità: elevata
Resistenza ristagno idrico: bassa
Resistenza salinità: media
Resistenza inquinamento atmosferico: elevata
CARATTERISTICHE PARTICOLARI
Riguardo all'indigenato della specie in Italia, secondo Montelucci (1972 e 1976-77) Cercis sarebbe sicuramente autoctono nel Lazio, sopravvissuto alla glaciazione würmiana su pendici calcaree rivolte a SW; un centro di irradiazione spontanea secondario si avrebbe nel Vicentino e sui Colli Euganei, dove è presente in boschi termofili, ma in questo caso (Pignatti, 1982) è molto probabile si tratti di naturalizzazione recente da piante coltivate.