Emergenza afide del cipresso Cinara cupressi (Buckton)
Nelle ultime 2-3 settimane si sono registrate numerose segnalazioni di “arrossamenti” anomali dei cipressi nell’areale bresciano.
Le analisi hanno confermato un forte e anticipato attacco dell’ afide Cinara cipressi.
L’identificazione rapida permette di risolvere l’attacco, salvando le piante altrimenti destinate ad un repentino deperimento.
La difesa prevede un intervento per endoterapia al colletto con un aficida sistemico (es: Actara) oppure due irrorazioni in chioma, distanziate di 20-30 giorni, con olio bianco estivo attivato sempre con un aficida specifico.
Cinara cupressi (Buckton)
Afide dei Cipressi
Sintomi
La chioma ingiallisce a fine inverno per poi prendere un colore “arrossato” tipico dei cipressi rinsecchiti.
La manifestazione sulla chioma può interessare parti limitate come anche l’intera pianta.
La pianta sembra “assetata” anche se le temperature e l’umidità del suolo non giustificano questa situazione.
Nell'arco di 10-20 giorni l’interno della chioma mostra melata e fumaggine nerastra.
Descrizione biologica
Fondatrici: in Italia non sono mai state rilevate.
Fondatrigenie attere: differenziano una fine pelosità su un corpo dal colore che va da bruno aranciato a bruno giallastro. Il torace porta zampe gialle, con la parte distale dei femori bruno scuro fino a nero, così anche nella parte prossimale e distale delle tibie. L'addome mostra sul dorso bande trasverse; una banda nerastra unisce trasversalmente i due sifoni neri.
La lunghezza massima del corpo è mediamente di 3,5 mm.
Fondatrigenie alate: di aspetto simile alle forme attere da cui si distinguono per alcuni caratteri. Il torace differenzia ali anteriori con la nervatura mediana biforcata due volte e zampe, maggiormente pigmentate che nelle forme attere, distinguono a livello della banda prossimale delle tibie posteriori una fascia più scura più estesa.
Uova: alla ovideposizione sono bruno-giallastre per poi virare al nero, di forma ovoidale, hanno lunghezza e larghezza che misurano rispettivamente 1,2-1,3 mm e 0,6 mm.
Anfigonici: maschi alati; femmine ovipare e non del tutto dissimili dalle fondatrigenie, dalle quali tuttavia si differenziano per avere le zampe posteriori ricche di pseudosensilli e l'addome mancante di un anello di cera pericaudale.
Lacnide monoico omotopo. In Italia, dove non sono mai state segnalate le forme anfigoniche come pure la fondatrice, compie semplicemente un anolociclo.
Infatti tutto l'anno si ritrovano virginogenie attere alle quali, solo in determinati periodi stagionali, si affiancano le forme alate.
In Lombardia ciò succede da metà aprile a tutto luglio e da fine settembre a tutto novembre; anche in Romagna si è avuto modo di constatare che in autunno le alate cominciano a comparire poco prima della fine di ottobre.
Durante il periodo estivo, con alte temperature, le popolazioni che avevano raggiunto la massima densità in primavera, cercano riparo dal caldo disperdendosi, per rifugiarsi nelle anfrattuosita della corteccia o, addiritura, nel terreno e solo pochi individui continuano a nutrirsi sulle parti verdi.
In inverno le popolazioni del Cinarino si riducono notevolmente per un rallentamento o una stasi dello sviluppo e anche per una elevata mortalità di individui.
In primavera quando l’attività dell’afide è più intensa si individuano sui rami del diametro di più di 1 cm colonie a manicotto della lungezza di alcuni centimetri.
Gli alberi che più di ogni altro risentono dell'attacco di Cinara cupressi, sono Cupressus arizonica e C. macrocarpa che dimostrano una notevole sensibilità alla saliva del lacnide che uccide le parti attaccate. La morte dei Cipressi americani è dovuta soprattutto al lento ricaccio estivo che ne impedisce la ripresa vegetativa.
Periodo di dannosità
Primavera con primi sintomi già in marzo
Tecniche di risanamento
L’infestazione va risolta sul nascere.
Con irrorazione sono necessari due interventi insetticidi in marzo e aprile con una miscela di olio bianco estivo all’ 1% attivato con Pirimicarb, Ethiofencarb o Deltametrina irrorati ad alti volumi sulla e nella chioma.
In alternativa risulta efficace un unico trattamento in endoterapia con Thiamethoxam sempre in marzo.
Fiorenzo Pandini
STUDIO AGRON - Dottori Agronomi Associati